Chi è guerrafondaio ?

Secondo i dati del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), aggiornati ad aprile 2022, gli Stati Uniti spendono 801 miliardi di dollari, pari al circa il 3,5% del prodotto interno lordo, ma soprattutto pari a circa il 38% dell’intera spesa militare di tutte le nazioni del mondo.

Guerrafondai

C’è da chiedersi come mai una nazione ben isolata dagli oceani dal resto del mondo e senza pericoli per l’integrità dei suoi confini spende una cifra così grande per il suo esercito? Chi sarebbe il suo presunto aggressore, da chi deve proteggersi?

Se gli Usa non sono capaci di proteggere nemmeno se stessi da attentati aerei (attacco alle torri gemelle 11-9-2001), a cosa possono servire questi enormi arsenali?

Di sicuro non a difendersi, ma ad imporre il predominio americano nel mondo. Gli effetti di tale militarizzazione sono stati devastanti ovunque. Con le basi militari, gli Usa introducono una cultura di guerra, di dominio e di violenza.

Guerre USA
Lista incompleta interventi militari USA

Dal 1945 sono numerose le guerre in cui gli USA sono stati impegnati, non certo per difendere il suolo americano, ma per bombardare altri paesi. L’immagine sopra mostra una lista incompleta delle guerre in cui gli USA sono intervenuti militarmente. Si stima che in totale, per queste guerre, gli USA abbiano causato la morte di 20-30 milioni di persone, circa il doppio dei morti della Seconda Guerra Mondiale. Solo in Vietnam il numero dei morti è stimato in 7,8 milioni. Se poi consideriamo anche il numero dei feriti, e delle persone rese invalide arriviamo a decine e decine di milioni di persone colpite dalle guerre americane.

“American Way of Life”

Nel documento “Summary of 2018 National Defense Strategy of the United States of America(scaricabile qui), iI Pentagono, a pag.2, sostiene che:

«dopo la Seconda guerra mondiale gli Stati uniti e i loro alleati hanno instaurato un ordine internazionale libero e aperto per salvaguardare la libertà e i popoli dall’aggressione e coercizione», e che «tale ordine viene ora minato dall’interno da Russia e Cina, le quali violano i principi e le regole dei rapporti internazionali».

Come al solito si propone un completo ribaltamento della realtà, con una interpretazione tipicamente americana. Russia e Cina non minacciano militarmente nessuno, a parte la rivendicazione della Cina su Taiwan e tantomeno minacciano gli Stati Uniti.

Sempre nello stesso documento a pagina 1 viene riportata una frase molto significativa:

«Il mancato raggiungimento dei nostri obiettivi di difesa comporterà una diminuzione dell’influenza globale degli Stati Uniti, erodendo la coesione tra alleati e partner e un ridotto accesso ai mercati che contribuiranno a un declino della nostra prosperità e del nostro tenore di vita.»

In questa frase è condensato il vero motivo della presenza militare USA all’estero, solo che dove è scritta la parola “difesa” bisogna inserire la parola “attacco“. In altre parole, si dice chiaramente che queste guerre servono a mantenere la prosperità ed il tenore di vita degli americani. Tutto ciò viene ottenuto con interventi militari e colpi di stato organizzati per sostituire governi ostili agli interessi USA, come è avvenuto ad esempio anche in Ucraina.

È risaputo, per ammissione dello stesso George Soros, che Soros ha finanziato varie ONG affinché organizzassero moti popolari tendenti a rovesciare regimi non graditi agli USA; si tratta delle note Rivoluzioni Colorate e Rivoluzioni dei Fiori. È con questi metodi che sono stati realizzati cambiamenti di regime ad esempio in SERBIA – Rivoluzione del 5 Ottobre 2000, finanziando la ONG Otpor (“Resistenza”), in GEORGIA – Rivoluzione delle Rose nel 2003, finanziando la ONG Kmara (“È abbastanza”), in UCRAINA – Rivoluzione Arancione nel 2004, finanziando la ONG Pora (“È ora”) e nel KIRGHIZISTAN – Rivoluzione dei Tulipani nel 2005, finanziando la ONG Kelkel (“Rinascita”).

Una riprova che l’interesse primario degli americani è di mantenere l’American Way of Life, ovvero il tenore di vita delle famiglie americane, ci viene confermato da una legge che per noi sarebbe inconcepibile, è una legge del 2017 denominata CAATSA – Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (Atto per contrastare gli avversari con sanzioni).  

È una legge che si inserisce nella guerra del GAS dichiarata dagli USA alla Russia. Gli USA hanno sempre cercato di ostacolare la fornitura di Gas da parte della Russia all’Europa. Con questa legge sono state poste sanzioni contro tutte le aziende che partecipavano al raddoppio del gasdotto NorthStream, che va dalla Russia alla Germania (vedere Post su Sanzioni). Gli USA hanno avuto l’arroganza e la prepotenza di mettere sanzioni contro le aziende che partecipavano alla costruzione del gasdotto in territorio europeo perché danneggiava gli interessi americani.

È quindi chiaro che la presenza militare all’estero serve esclusivamente a difendere gli interessi economici e geo-politici degli Stati Uniti, a mantenere l’egemonia del dollaro e tutelare un elevato standard di vita delle famiglie americane.

Presenza militare USA nel mondo

Questa strategia è iniziata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti hanno imposto la presenza di basi militari nei paesi vinti, che dovevano essere posti sotto un controllo militare. A distanza di molti anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti, invece di dismettere queste basi militari le hanno potenziate; non è un caso che la armi nucleari USA siano dislocate in Italia e Germania.

Armi Nucleari
Depositi di armi nucleari – pallini rossi

La presenza militare USA impedisce lo sviluppo di un proprio esercito indipendente ed una propria strategia militare indipendente.

Solo in Europa si stima che gli americani, dislocati nelle numerose basi militari, siano circa 90.000 di cui circa la metà sono in Germania. In Italia sono presenti oltre 12.000 militari USA.

La differenza tra NATO e USA è molto sottile, nel senso che la NATO dovrebbe sostenere gli interessi anche dell’Europa, ma chi tiene saldamente il comando di tutte le operazioni sono gli americani. Il Segretario Generale della NATO è una persona designata o per lo meno gradita dalla élite americana.

Le basi NATO sono equiparabili a basi americane in quanto il Segretario Generale della Nato è anche a capo delle forze USA in Europa. Infatti, il comandante delle forze militari NATO (SACEUR – Supreme Allied Commander Europe) è un ruolo ricoperto sempre da un ufficiale americano, che al momento è il Generale Tod D. Wolters. Questo ufficiale è allo stesso tempo anche al comando dell’USEUCOM (United States European Command), che è il contingente di forze statunitensi dislocato in Europa e dipende direttamente dal Dipartimento della Difesa e dal Presidente USA.

Presenza militare USA-NATO in Italia

La presenza militare USA-NATO in Italia è massiccia, come già detto conta su oltre 12.000 militari e numerose basi, molte delle quali godono del privilegio della extraterritorialità. Per numero di militari presenti sul territorio siamo al quarto posto nel mondo dopo Giappone, Germania e Corea del Sud.

La presenza militare permanente degli Stati Uniti in Italia inizia nel 1951 con la firma di un accordo bilaterale di collaborazione a cui sono seguiti altri numerosi accordi in virtù anche della posizione geostrategica del nostro Paese; alcuni di questi accordi sono segreti. In base a questi accordi l’Italia ha acconsentito ad ospitare sul suo territorio dalle 60 alle 90 testate nucleari, nonostante l’Italia abbia firmato e ratificato il “Trattato di non Proliferazione Nucleare”, che impegna i propri membri a “non trasferire, ricevere o produrre armi e altri ordigni nucleari”. Le testate sono depositate nelle basi di Aviano e Ghedi.

I siti militari su suolo italiano sono oltre 100, più ve ne sarebbero una ventina di siti segreti. Segue una lista delle basi note.

Basi USA NATO

Sigle usate : USAF: aviazione , NAVY: marina, ARMY: esercito, NSA: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale], SETAF: Southern European Task Force [Task force sudeuropea]

  1. Cima Gallina [BZ]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’US-Air Force (USAF)
  2. Monte Paganella [TN]. Stazione telecomunicazioni USAF
  3. Aviano Air Base [PN]. 16ma Forza Aerea ed il 31º Gruppo da caccia dell’Aviazione U.S.A., uno squadrone di F-18 dei Marines
  4. Roveredo in Piano [PN]. Deposito armi e munizioni USA ed istallazione US-Air Force
  5. Rivolto [UD]. Base USAF
  6. Maniago [UD]. Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF)
  7. San Bernardo [UD]. Deposito munizioni dell’US Army
  8. Trieste. Base navale USA
  9. Camp Ederle [VI]. Quartier generale della NATO e comando della SETAF della US Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. Battaglione di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA
  10. Vicenza: Comando SETAF (Sud Europe Task Force); Quinta Forza aerea tattica (USAF); Probabile deposito di testate nucleari
  11. Tormeno [San Giovanni a Monte, VI]. Depositi di armi e munizioni
  12. Longare [VI]. Importante deposito d’armamenti
  13. Oderzo [TV]. Deposito di armi e munizioni
  14. Codognè [TV]. Deposito di armi e munizioni
  15. Istrana [TV]. Base US-Air-Force (USAF)
  16. Ciano [TV]. Centro telecomunicazioni e radar USA
  17. Verona. Air Operations Center [USAF]. e base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [USAF]
  18. Affi [VR]. Centro telecomunicazioni Usa
  19. Lunghezzano [VR]. Centro radar USA
  20. Erbezzo [VR]. Antenna radar NSA
  21. Conselve [PD]. Base radar USA
  22. Monte Venda [PD]. Antenna telecomunicazioni e radar USA
  23. Venezia. Base navale USA
  24. Sant’Anna di Alfaedo [PD]. Base radar USA
  25. Lame di Concordia [VE]. Base di telecomunicazioni e radar US
  26. San Gottardo, Boscomantivo [VE]. Centro telecomunicazioni USA
  27. Ceggia [VE]. Centro radar USA
  28. Ghedi [BS]. Base dell’USAf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari
  29. Montichiari [BS]. Base aerea [USAF ]
  30. Remondò [PV]. Base US ARMY
  31. Cameri [NO]. Base aerea USA con copertura NATO
  32. Candela-Masazza [VC]. Addestramento USAF e US ARMY, copertura NATO
  33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant
  34. Finale Ligure [SV]. Stazione di telecomunicazioni della US ARMY
  35. San Bartolomeo [SP]: Centro ricerche per la guerra sottomarina
  36. Monte San Damiano [PC]. Base dell’USAF con copertura NATO
  37. Monte Cimone [MO]. Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO
  38. Parma. Deposito dell’USAF con copertura NATO
  39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano
  40. Rimini. Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari
  41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni USA
  42. Potenza Picena [MC]. Centro radar USA con copertura NATO
  43. Camp Darby [PI]. Il SETAF ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], stimato in oltre un milione e mezzo di munizioni. Opera come appoggio alle forze statunitensi nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia
  44. Coltano [PI]. Importante base USA-NSA per le telecomunicazioni. Deposito munizioni US ARMY; Base NSA
  45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’USAF
  46.  Talamone [GR]. Base saltuaria dell’US NAVY
  47.  Poggio Ballone [GR]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO
  48. Livorno. Base navale USA
  49. Monte Giogo [MS]. Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO
  50. La Maddalena – Santo Stefano [SS]. Base atomica USA, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”
  51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, SS]. Base missilistica USA
  52. Sinis di Cabras [OR]. Centro elaborazioni dati [NSA]
  53. Isola di Tavolara [SS]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US NAVY
  54. Torre Grande di Oristano. Base radar NSA
  55. Monte Arci [OR]. Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO
  56. Capo Frasca [OR]. Eliporto ed impianto radar USA.
  57. Santulussurgiu [OR]. Stazione telecomunicazioni USAF con copertura NATO
  58. Perdasdefogu [NU]. Base missilistica sperimentale
  59. Capo Teulada [CA]. All’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato
  60. Cagliari. Base navale USA
  61. Decimomannu [CA]. Aeroporto USA con copertura NATO
  62. Aeroporto di Elmas [CA]. Base aerea US-Air-Force
  63. Salto di Quirra [CA]. Poligoni missilistici
  64. Capo San Lorenzo [CA]. Zona di addestramento per la Sesta flotta USA
  65. Monte Urpino [CA]. Depositi munizioni USA e NATO
  66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della NATO e il coordinamento logistico interforze USA. Stazione NATO
  67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria USAF
  68. Rocca di Papa [RM]. Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO
  69. Monte Romano [VT]. Poligono saltuario di tiro dell’US ARMY
  70. Gaeta [LT]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”
  71. Casale delle Palme [LT]. Scuola telecomunicazioni NATO sotto controllo USA
  72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili USA. Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo
  73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea USAF
  74. Monte Camaldoli [NA]. Stazione di telecomunicazioni USA
  75. Ischia [NA]. Antenna di telecomunicazioni USA con copertura NATO
  76. Nisida [NA]. Base US ARMY
  77. Bagnoli [NA]. Centro controllo telecomunicazioni USA per il Mediterraneo
  78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo- NA]. Base dell’US ARMY
  79. Cirigliano [MT]. Comando delle Forze Navali USA in Europa
  80. Licola [NA]. Antenna di telecomunicazioni USA
  81. Lago Patria [CE]. Stazione telecomunicazioni USA
  82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, NA]. Comando STATCOM
  83. Grazzanise [CE]. Base saltuaria USAF
  84. Mondragone [CE]: Centro di Comando USA e NATO con sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi USA e NATO in caso di guerra
  85. Montevergine [AV]: Stazione di comunicazioni USA
  86. Pietraficcata [MT]. Centro telecomunicazioni USA e NATO
  87. Gioia del Colle [BA]. Base aerea USA di supporto tecnico
  88. Brindisi. Base navale USA
  89. Punta della Contessa [BR]. Poligono di tiro USA e NATO
  90. San Vito dei Normanni [BR]. Base del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [NSA]
  91. Monte Iacotenente [FG]. Base del complesso radar NADGE
  92. Otranto. Stazione radar USA
  93. Taranto. Base navale USA. Deposito USA e NATO
  94. Martinafranca [TA]. Base radar USA
  95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar USA e NATO
  96. Monte Mancuso [CZ]. Stazione di telecomunicazioni USA
  97. Sellia Marina [CZ]. Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO
  98. Sigonella [CT]. Principale base terrestre dell’US NAVY nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta
  99. Motta S. Anastasia [CT]. Stazione di telecomunicazioni USA
  100. Caltagirone [CT]. Stazione di telecomunicazioni USA
  101. Vizzini [CT]. Probabili depositi USA
  102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’USAF
  103. Isola delle Femmine [PA]. Deposito munizioni USA e NATO
  104. Comiso [RG]. Insediamento USAF, la base risulterebbe smantellata
  105. Marina di Marza [RG]. Stazione di telecomunicazioni USA
  106. Augusta [SR]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni
  107. Monte Lauro [SR]. Stazione di telecomunicazioni USA
  108. Sorico [CO]. Antenna NSA
  109. . Centuripe [EN]. Stazione di telecomunicazioni USA
  110. Niscemi [CL]. Base del NAVCOMTELSTA [comunicazioni US NAVY ]
  111. Trapani. Base USAF con copertura NATO
  112. Isola di Pantelleria [TP]: Centro telecomunicazioni US NAVY, base aerea e radar NATO
  113. Isola di Lampedusa [AG]: Base della Guardia costiera USA. Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA

L’Italia, per la sua posizione geografica strategica nel Mediterraneo è diventata un importante avamposto militare per le operazioni in Africa e Medio Oriente. Camp Darby è il più grande deposito di munizioni statunitensi al di fuori degli Stati Uniti, ospitando circa 125 bunker che immagazzinano svariati tipi di armamenti.

A Napoli c’è il quartier generale della U.S. Naval Forces Europe e della Sesta Flotta degli Stati Uniti. La base si occupa del supporto alle unità navali statunitensi e del Comando Alleato Supremo in Europa.

Sempre a Napoli è presente Naval Computer and Telecommunications Station Naples (NCTS Naples) che fornisce dati e supporto nelle telecomunicazioni sia per le forze USA che per la NATO. I comandi in tutta Europa fanno riferimento alle informazioni che arrivano da NCTS Naples.

Da Sigonella, in Sicilia, partono i droni per azioni militari e tutti i voli di intelligence, ricognizione e sorveglianza. Sempre in Sicilia è presente il Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi, stazione radio della marina degli Stati Uniti e sede del Mobile User Objective System (MUOS). Il MUOS è un sistema di comunicazione satellitare che integra le forze navali, aeree e terrestri degli Stati Uniti ovunque nel mondo, è centrale per lo svolgimento di missioni svolte con utilizzo di droni ed il puntamento di obiettivi militari via coordinate GPS.

Rischi

Gli italiani non sanno che cosa accade all’interno delle basi militari americane sul suolo italiano, non si ha nemmeno la certezza del numero delle testate atomiche che si aggira fra le 60 e le 90 bombe. Gli americani trovano una grande libertà d’azione in Italia.

L’Italia è diventata una piattaforma di lancio per le guerre degli Stati Uniti e tutto nel silenzio assoluto dei nostri politici e dei mezzi di comunicazione. In Italia non c’è la consapevolezza che siamo corresponsabili per le azioni militari degli USA e che inconsapevolmente siamo parteci di azioni di guerra contro altri paesi, nonostante la nostra Costituzione ripudi la guerra.

La presenza di armamenti nucleari e delle numerose e imponenti basi logistiche usate nelle guerre scatenate dagli USA rappresenta un rischio per il nostro paese. L’Italia ha accettato di entrare nella NATO per scopi difensivi ed ora si ritrova a partecipare ad una alleanza sempre più aggressiva, ne abbiamo una riprova nel comportamento della NATO e degli USA nella Guerra in Ucraina; nessuno parla di pace. La litania ricorrente è che bisogna inviare armi all’Ucraina per ottenere la pace, una contraddizione in termini.

In caso di escalation di una guerra verso armamenti nucleari l’Italia è un paese a rischio per l’importanza delle sue postazioni militari in mano agli USA/NATO, ma nessuno sembra minimamente preoccuparsi di tale eventualità, nemmeno se ne parla. In caso di ricorso ad armi nucleari potremmo essere uno dei primi obiettivi da colpire per distruggere il sistema di telecomunicazioni ed i depositi di armi.

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