Negli anni 90 l’Italia era diventata la quarta potenza industriale al mondo e si viveva relativamente bene. Un impiegato con uno stipendio medio riusciva ad ottenere un mutuo e comprare una casa. Con l’ingresso nell’Unione Europea lo scenario è completamente cambiato, in peggio.
L’Italia è scivolata dal quarto all’ottavo posto delle potenze industriali ed è tra gli stati a più bassa crescita economica. Oggi non basta più uno stipendio medio per comprare una casa, ma servono almeno due stipendi medi, ovvero devono lavorare sia moglie che marito.
Ma quello che è cambiato è tutto lo scenario socio economico e politico. È aumentata la povertà e la disoccupazione, è molto più difficile vivere per la proliferazione di norme e restrizioni che ci vengono imposte dall’Europa, alcune delle quali veramente assurde. L’immigrazione è ormai fuori controllo con conseguente aumento della criminalità e della illegalità, favorita anche da certa politica e magistratura che sembrano più operare a favore dei criminali invece che tutelare la sicurezza dei cittadini e la proprietà privata.
In nome di una laicizzazione dello stato si rinnegano le radici cristiane e si stanno creando le premesse per una vera e propria islamizzazione dell’Europa e dell’Italia.
Con la pseudo-pandemia è iniziata una gestione più autoritaria, che ha comportato una restrizione dei diritti fondamentali dei cittadini, con l’imposizione di regole molto discutibili sulla cura e prevenzione del virus, seguite da altre regole ancora più discutibili, che stanno continuando a imporre in base alla teoria della crisi climatica antropica, considerata una balla clamorosa da gran parte della comunità scientifica.
Ulteriore restrizione dei diritti fondamentali arriveranno con l’introduzione dell’Euro Digitale che calpesterà il nostro diritto alla privacy e perfino il nostro diritto a spendere liberamente i nostri soldi.
Vedere articoli precedenti : Europa 1/3 – La Genesi ed anche Europa 2/3 – La deriva Franco-Tedesca
Il Sogno Europeo
Negli anni ’90, l’ingresso in Europa veniva visto positivamente, perché si pensava che l’Europa avrebbe risolto gli annosi problemi italiani della corruzione dilagante e della facile spesa pubblica; erano i tempi di tangentopoli.
Io stesso ero molto favorevole all’ingresso nell’Unione Europea, perché, come la maggior parte dei cittadini, ero disinformato, non sapevo come funzionasse il sistema monetario e cosa comportasse entrare in un sistema di cambi fissi ed abbandonare la Lira.
C’era poi Prodi che ci diceva “Con l’euro lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più.” E c’era anche una certa classe dirigenziale e politica proveniente dalla Banca D’Italia, tra cui Ciampi e Draghi, e tanti altri politici che magnificavano i vantaggi dell’ingresso in Europa.
C’erano però già i segnali di un possibile fallimento, che venivano ignorati e sottaciuti. Venivano ignorati i pareri di illustri economisti che dicevano che entrare nell’Eurozona sarebbe stato un fallimento, soprattutto per l’Italia.
La svendita delle aziende e delle banche di stato fu giustificato dalla necessità di sanare il debito pubblico e rispettare i parametri richiesti per l’ingresso nell’Unione Europea; ma viceversa il debito non fu sanato, anzi si dette luogo ad un processo di deindustrializzazione dell’Italia, trasformandola in un paese di piccole e medie imprese. La privatizzazione delle banche decretò la completa uscita dello Stato dal controllo della Banca d’Italia e di conseguenza la completa dipendenza dell’Italia dai mercati finanziari, relativamente alla sua emissione monetaria, con il conseguente aumento del debito pubblico.
L’Italia, avendo rinunciato alla propria Sovranità Monetaria, ed essendo ancorata all’Euro, rinunciava alla possibilità di usare l’arma della svalutazione competitiva (come aveva fatto con la Lira), che aveva favorito le esportazioni dei prodotti italiani. Non a caso la Gran Bretagna aveva deciso di non abbandonare la sua Sterlina, basta sentire le dichiarazioni della Tatcher del video sottostante per capire.
Il sogno europeo, che ci era stato propinato da Andreatta, da Ciampi, da Draghi da Prodi, da Amato, e da tutta la classe politica degli anni 90 si è trasformato in un incubo. Tutti i problemi non sono stati risolti, anzi abbiamo molti più problemi di prima. Ci hanno messo, nostro malgrado, in una strada apparentemente senza uscita, dove l’incubo del debito pubblico in continuo aumento primo o poi esploderà in una grave crisi economica.
Siamo in Democrazia ?
Nei dibattiti televisivi, si sente spesso affermare che noi europei abbiamo una sorta di supremazia democratica quando ci paragoniamo con altri stati considerati non democratici, in particolar modo quando si parla della Russia.
Il termine democrazia viene dal greco ed è l’unione delle parole démos, “popolo” e krátos ”potere” e significa quindi governo del popolo, dove la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo. La democrazia e la sovranità sono così importanti che sono addirittura il principio fondante della nostra Costituzione, rappresentato dall’articolo 1 che recita:
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Ma l’Unione Europea è veramente una
Organizzazione Democratica?
Sembrerebbe una domanda fuori luogo, ma se analizziamo cosa è e come funziona tale organizzazione, ci si rende conto che di democratico c’è ben poco.
Anzitutto non esiste uno Statuto Europeo o una Costituzione Europea.
Inizialmente fu proposto uno Statuto Europeo, ma dopo che Francia e Olanda lo avevano bocciato con un referendum popolare, fu abbandonata la strada dello Statuto Europeo e hanno evitato di far esprimere la popolazione, ripiegando sul Trattato Internazionale di Lisbona.
Il Parlamento Europeo conta molto poco.
Il Parlamento Europeo è eletto attraverso un processo democratico di elezioni popolari, ma ahimè, il Parlamento Europeo conta molto poco. I parlamentari europei non hanno il diritto di proporre leggi. È l’unico parlamento al mondo in cui i parlamentari non possono proporre leggi.
Se non ci credete andate a verificare sul sito della Comunità Europea. Nessuno ce lo ha mai detto, mai sentito dire in TV una cosa del genere. Potete approfondire sul sito del Consiglio dell’Unione Europea e leggendo gli articoli 289 e 294 del Trattato. Sul sito web c’è scritto chiaramente che il Diritto di Iniziativa Legislativa è della Commissione Europea.
I Parlamentari Europei hanno il compito di ratificare le leggi che vengono proposte dalla Commissione Europea, i parlamentari possono solo suggerire di proporre una certa legge, ma la decisione finale spetta alla Commissione Europea. La Commissione è infatti l’unico organismo che può proporre leggi, di sua iniziativa o su suggerimento degli stati membri o della BCE o della Corte di Giustizia o della Banca Europea degli Investimenti o del Parlamento Europeo.
In altre parole tutte le leggi e le direttive che vengono emanate dall’Unione Europea sono proposte da un organismo non eletto da nessuno, composto da persone che sono state nominate a seguito di un compromesso politico.
Visto che le politiche attuate dall’Europa coincidono con le direzioni strategiche del World Economic Forum, arrivano forse da quell’ambito le proposte di legge che vengono approvate dal Parlamento Europeo? O arrivano forse ancora da più lontano, dagli Stati Uniti, visto che l’Unione Europea sembra essere in uno stato di sudditanza verso gli Stati Uniti?
Il meccanismo legislativo europeo è piuttosto farraginoso e prevede vari passaggi in cui Parlamento, Commissione e Consiglio tentano di giungere ad un compromesso in caso di emendamenti alla proposta di legge delle Commissione.
il Consiglio adotta una proposta legislativa solo dopo che il Parlamento ha espresso il suo parere, ma è detto anche chiaramente che se il Parlamento respinge una proposta di legge della Commissione, il Consiglio non è legalmente tenuto a tenerne conto.
Quello che i parlamentari possono fare è bocciare una proposta di legge che arriva dalla Commissione Europea, ma ciò avviene abbastanza raramente, perché il parlamento si piega abbastanza facilmente al potere superiore e alle pressioni dei lobbisti.
Ai parlamentari vengono lasciate proporre e decidere le leggi più stupide e di scarsa rilevanza politica: come si devono fare i tappi delle bottiglie di plastica, quale deve essere la dimensione minima delle vongole, come si devono commercializzare le uova, ecc. Le leggi importanti sono praticamente volute e imposte dalla Commissione Europea e dal Consiglio.
In questo video del 2014, l’economista Paolo Barnard riassume abbastanza chiaramente il meccanismo farraginoso e antidemocratico legato alle elezioni europee e denuncia lo scarso potere del Parlamento Europeo.
I nostri politici non possono non sapere che il Parlamento Europeo è una istituzione depotenziata, ma né loro, né i mezzi di comunicazione sollevano questo problema. Dice bene Barnard nel video: il problema non è tanto il Parlamento Europeo depotenziato, ma l’Unione Europea nel suo complesso, che ha tolto agli stati membri tutte le Sovranità Nazionali e qualsiasi potere decisionale.
Lobbisti legalizzati
Negli uffici dell’Unione Europea si aggirano circa 12.000 lobbisti ufficialmente autorizzati. Persone che vanno in giro liberamente negli uffici del Parlamento Europeo per convincere i parlamentari a votare le leggi che a loro interessano. Tutto ciò è incredibile e inaccettabile.
Si crea in questo modo un sottobosco ideale di favori, premi e bustarelle per convincere i parlamentari. Ha fatto clamore il caso del Qatar Gate, in cui è emerso che il Qatar ha sborsato milioni di Euro per condizione certe scelte parlamentari.
In pratica l’Unione Europea è un campo di conquista per multinazionali e interessi privati di varia natura. Non c’è perciò da meravigliarsi se c’è ancora un alone di mistero sull’acquisto dei vaccini Covid e se i messaggi tra Pfizer e Ursula sono scomparsi.
D’altra parte, il World Economic Forum ci propone un nuovo tipo di governance globale, in cui le multinazionali assumono un ruolo molto più attivo ed incisivo e partecipano in qualche modo alla governance degli Stati.
Nel 2016 furono pubblicati da DC LEAKS circa 2600 files, in qualche modo trapelati, relativi alle attività e alle strategie della fondazione Open Society di George Soros. Da tali documenti emerse che Soros poteva contare su ben 226 dei 751 parlamentari europei. Tra questi 14 erano italiani e ben 13 dei 14 erano dell’area PD (Benifei, Cofferati, Cozzolino, Del Monte, Gentile, Gualtieri, Kyenge, Morgano, Mosca, Panzeri, Pittella, Schlein, Viotti). La notizia fu in qualche modo confermata, ad esempio il parlamentare Brando Benefei dichiarò: “la motivazione per cui sono stato inserito nell’elenco e associata al mio nome, cioè l’impegno per i diritti umani in Europa e nel vicinato europeo, per me è solo motivo di vanto”.
Porte Girevoli
Analizzando la carriera di chi ricopre ruoli di potere al vertice delle istituzioni europee possiamo verificare come alcuni personaggi abbiano fatto delle carriere molto rapide, ma soprattutto come essi provengano in gran parte dai cosiddetti Poteri Forti, in prevalenza dal Club Bilderberg, ed abbiano ricoperto ruoli importanti in società finanziare, in particolare nella Goldman Sachs.
Addirittura il World Economic Forum, nel lontano 1992, ha istituito una scuola per Global Leaders, da cui sono usciti personaggi come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Tony Blair e Emmanuel Macron, solo per citarne alcuni. La sfilza di personaggi che hanno partecipato a riunioni del Bilderberg e hanno poi ricoperto ruoli importanti nell’Unione Europea è molto lunga, ne citiamo alcuni.
➡️ Romano Prodi : ha partecipato a varie riunioni del Gruppo Bilderberg fin dal lontano 1980. Dal 1990 al 1993 ha lavorato per la Goldman Sachs in qualità di Advisor, ovvero di Consulente, probabilmente per la privatizzazione delle industrie di stato italiane. Nel 1999 ha poi ottenuto l’incarico di Presidente della Commissione Europea.
➡️ Mario Draghi : ha iniziato la sua carriera come Direttore Generale del Ministero del Tesoro dal 1991 al 2001. Ha partecipato attivamente alla privatizzazione delle industrie di stato italiane. Ha partecipato a varie riunioni del Gruppo Bilderberg, e fatto parte del Gruppo dei 30. Nel 2002 è diventato Vice Charmain e Managing Director per l’Europa di Goldman Sachs. Nel 2005 è stato nominato Governatore della Banca d’Italia e nel 2011 Presidente della Banca Centrale Europea, ruolo che ha ricoperto fino al 2019.
➡️ Mario Monti : rappresenta forse il caso più emblematico; professore e rettore della Università Bocconi è stato uno dei più assidui frequentatori dei gruppi di potere. Negli ultimi 30 anni, ha presenziato a oltre 26 incontri del gruppo Bilderberg , di cui ha fatto anche parte del comitato direttivo. Ha partecipato anche a riunioni della Trilaterale di cui è stato presidente europeo nel 2010 e 2011. Monti ha fatto anche parte del comitato esecutivo dell’Aspen Institute, finanziato dal Fondo Rockefeller e dalla Fondazione Ford. Grazie a queste frequentazioni Monti ha ottenuto posizioni di rilievo internazionali: dal 1994 al 2004 è stato Commissario Europeo, dal 2005 al 2011 è stato International Advisor della Goldman Sachs.
➡️ Peter Sutherland : morto nel 2018, è stato un assiduo frequentatore delle riunioni del Biderberg. Dopo vari incarichi come Commissario Europeo, presidente della Allied Irish Bank, Direttore della World Trade Organization (WTO), presidente della British Petroleum, nel 1995 è approdato alla Goldman Sachs in qualità di direttore Goldman Sachs International.
Sutherland oltre che assiduo frequentatore del Bilderberg, ne ha fatto anche parte del Comitato Direttivo ed è stato anche frequentatore della Trilaterale, in cui ha ricoperto il ruolo di presidente europeo. Durante la sua direzione, la banca Goldman Sachs ha avviato la politica delle “revolving doors” (porte girevoli), per cui personaggi di potere passavano da incarichi di pubblica responsabilità ad incarichi presso la Goldman Sachs e viceversa.
➡️ Emmanuel Macron : dopo aver lavorato nella Banca Rothschild, nel 2014 ha partecipato ad una riunione del Bilderbeg e nello stesso anno è diventato Ministro dell’Economia e nel 2107 Presidente della Repubblica.
➡️Angela Merkel : presidente del partito tedesco dell’Unione Cristiano Democratica (CDU) ha partecipato alla riunione Bilderberg a giugno del 2005, ed a settembre dello stesso anno è diventata per la prima volta Cancelliera.
➡️José Manuel Barroso : politico portoghese è stato un frequentatore di varie riunioni del Bilderberg: nel 1994, nel 2003 e successivamente anche nel 2005 e 2013. Nel 2004 è stato nominato Presidente della Commissione Europea, carica che ha ricoperto per due mandati, fino al 2014. Nel 2016 è stato nominato non-Executive Charmain e Advisor di Goldman Sachs International.
➡️ Christine Lagarde : ha partecipato alla riunione del Bilderberg del 2009 in Grecia, quando era Ministro dell’Economia dell’Industria e dell’Impiego in Francia. Nel 2011 è stata nominata direttrice del Fondo Monetario Internazionale e dal 2019 è diventata Presidente della Banca Centrale Europea, subentrando a Mario Draghi.
Jean-Claude Trichet : Presidente della Banca Centrale Europea dal 2003 al 2011 è stato un assiduo frequentatore delle riunioni del Bilderberg fin dal 1995, quando era Governatore della Banca di Francia, ed ha continuato a partecipare agli incontri anche durante il suo mandato di Presidente della BCE.
➡️ Herman Van Rompuy : Presidente del Consiglio Europeo dal 2009 al 2014, nel 2011 ha partecipato al meeting del Bilderberg che si è tenuto in Svizzera.
È sorprendente vedere quanti personaggi, che hanno ricoperto posizioni ai vertici delle organizzazioni dell’Unione Europea, abbiano partecipato agli incontri segreti del Bildeberg, prima, durante e dopo le loro cariche in Europa. Viene da pensare che il Bilderberg sia la fucina in cui vengono creati questi personaggi, una sorta di scuola di preparazione ed indottrinamento. Ed è anche sorprendente vedere come vari di essi abbiano avuto rapporti di lavoro con la Goldman Sachs. Ancora più sorprendente è vedere quanti Segretari Generali della NATO abbiano partecipato ai meeting del Bildeberg, in pratica quasi tutti.
Immunità Globale
Tutti nell’Unione Europea hanno una immunità globale, non solo i parlamentari. I funzionari e gli agenti dell’Unione Europea godono dell’immunità di giurisdizione per gli atti da loro compiuti in veste ufficiale. I locali e gli edifici dell’Unione sono inviolabili. Essi sono esenti da perquisizioni, requisizioni, confisca o espropriazione. I beni e gli averi dell’Unione non possono essere oggetto di alcun provvedimento di coercizione amministrativa o giudiziaria senza autorizzazione della Corte di Giustizia. Le stesse regole si applicano alla Banca Centrale Europea e al MES (che è una istituzione privata).
Mancanza di Trasparenza
Le decisioni prese durante le riunioni delle Commissioni, del Consiglio dell’Unione e della BCE sono legate al segreto professionale, che ogni partecipante è tenuto a rispettare.
I ministri degli Stati Membri che partecipano alle riunioni europee sono tenuti al segreto professionale, anche verso i loro stessi governi, a meno che non esercitino espressamente il diritto di riferire ai propri governi.
Ricatto Monetario
L’unione Europea esercita la sua funzione di governo facendo uso dell’arma del ricatto monetario. L’orientamento politico e legislativo dei governi nazionali viene imposto attraverso il ricatto dei mercati. Ovvero, pur di imporre determinate decisioni viene minacciato il mancato acquisto dei Titoli di Stato da parte dei mercati finanziari e della BCE.
Se l’Italia non riesce a piazzare i propri Titoli di Stato non ha in pratica denaro per ripagare il debito pubblico e finanziare la spesa corrente dello Stato e sarebbe a rischio di default.
Questo ricatto è stato denunciato pubblicamente dall’ex ministro Orlando e dal senatore Garavaglia (vedi video), ma è presumibile che sia stato esercitato molto spesso anche su altri politici che non hanno avuto il coraggio di denunciarlo.
Dopo l’uccisione di Aldo Moro, che ha segnato un cambio di passo significativo nella politica italiana, c’è da chiedersi se certe decisioni siano imposte solo con l’arma del ricatto o siano arrivati perfino alla minaccia.
Va ricordato che la BCE è una istituzione indipendente e appartiene alle Banche Centrali di tutti i paesi dell’UE. Ogni Banca Centrale Nazionale detiene una quota del capitale della BCE. Tutte la Banche Centrali Nazionali sono però in mano alle banche private e, di conseguenza anche la BCE è sotto il controllo delle banche private.
Perdita della Sovranità
“La Sovranità appartiene al popolo” dice la nostra Costituzione, ma i nostri politici, nel corso degli anni, in preparazione all’ingresso in Europa e soprattutto con l’ingresso nell’Unione Europea, hanno permesso che il nostro paese perdesse tutte le proprie sovranità, e addirittura il termine “sovranista” è diventato un termine dispregiativo e i sovranisti sono trattati con supponenza e disprezzo, quasi fossero dei traditori. Nessuno però ci spiega a fronte di quali miracolosi vantaggi dobbiamo perdere le nostre sovranità.
Abbiamo perso la Sovranità Monetaria, che è la più importante e rappresenta il capitolo più dolente, perché è la fonte principale dei nostri problemi economici. La sua perdita mette l’Italia in mano ai mercati finanziari e la pone, senza difesa, nei confronti dei ricatti politici esterni. Poi, gradualmente, abbiamo perso tutte le altre sovranità.
Abbiamo perso la Sovranità Militare fortemente compromessa per aver perso la Seconda Guerra Mondiale. È la NATO che ci dice quanto dobbiamo spendere per comprare armamenti e anche di che tipo di armamenti dobbiamo dotarci.
Il territorio Italiano è strategico per gli USA ed è usato come un trampolino di lancio per operazioni militari nel Mediterraneo e Medio Oriente. In Italia sono dislocate armi nucleari USA, sistemi di trasmissione satellitare USA, basi navali USA, flotte aeree USA. Tutto viene giustificato come sistema di difesa, ma è da queste basi che partono gli attacchi per le guerre volute dagli USA.
Con un referendum non abbiamo voluto le centrali a energia atomica sul territorio italiano, ma manteniamo in deposito armi atomiche (straniere).
Stiamo sempre più perdendo la Sovranità Legislativa; le nostre leggi devono adeguarsi a Regolamenti Europei e Direttive Europee, pena procedure di infrazione dell’Unione Europea che ci condannano a pesanti sanzioni.
Abbiamo visto con la pandemia da Covid che anche la Sovranità Sanitaria è pesantemente subordinata alle decisioni che vengono prese dall’Europa e che ci vengono imposte.
Anche la Sovranità Alimentare (Pesca e Agricoltura) è subordinata alle decisioni che vengono prese a livello europeo e che stanno mettendo in enorme difficoltà le aziende italiane del settore.
La perdita di tutte queste sovranità comporta anche un forte ridimensionamento della Sovranità Politica in quanto i nostri politici non possono più legiferare liberamente, poiché il loro raggio d’azione è fortemente ridimensionato. Si sente molto spesso dire la frase “ce lo chiede l’Europa”. L’Europa esercita un condizionamento diretto su tutte le decisioni politiche che vengono prese, perché si ha sempre il timore di suscitare la reazione europea.
Uno Stato senza sovranità non è più uno Stato Sovrano, ma uno Stato Vassallo.
Banca Centrale e Ultima Istanza
L’Euro è una moneta anomala perché non risponde a nessuno Stato, anzi sono gli Stati Nazionali che devono rispondere all’Euro.
La Banca Centrale Europea non si comporta come una vera Banca Centrale. Una Banca Centrale è normalmente il prestatore di Ultima Istanza, che compra i Titoli di Stato invenduti per evitare aumenti del tasso di interesse.
La BCE, normalmente non è prestatore di ultima istanza, salvo poi diventarlo nei casi in cui si vada incontro ad una crisi sistemica.
L’obiettivo primario della BCE è tenere basso il tasso di inflazione, piuttosto che salvare gli Stati membri dal default.
Altra anomalia è che la Banca Centrale Europea, come regola generale, non acquista i Titoli di Stato nazionali, ma fa prestiti al sistema bancario che a sua volta compra i Titoli di Stato. In pratica il sistema bancario privato guadagna sulla differenza di tasso di interesse tra il tasso applicato dalla BCE alle banche (es.1%) ed il tasso dei Titoli di Stato (es. 3%). In sostanza la BCE finanzia le banche e non gli Stati.
Questo modus operandi non tutela gli Stati, che possono andare in default. Addirittura con l’imposizione del Pareggio di Bilancio viene impedito lo sviluppo economico, perché per gli Stati è difficile, se non impossibile, effettuare una emissione monetaria per spesa produttiva.
Ma allora cosa è l’Unione Europea?
Tutto ciò non rappresenta certo l’immagine di una istituzione democratica che agisce nell’interesse dei governi nazionali e dei popoli.
L’Unione Europea è una istituzione che si autoprotegge e che impone regole che non rispecchiano la volontà popolare ma piuttosto i programmi proposti dal World Economic Forum.
È una istituzione che adotta la strategia geopolitica USA, che ci ha trascinato in una guerra contro la Russia in cui l’unico sconfitto, da un punto di vista economico, è proprio l’Europa, per i contraccolpi delle sanzioni alla Russia e per l’aumentato costo dell’energia.
È una istituzione che sulla Pandemia da Covid e sulla Crisi Climatica ha volutamente ignorato tutti i segnali che arrivavano e continuano ad arrivare da fonti ed istituzioni autorevoli che bocciano i vaccini e bollano la teoria della crisi climatica antropica come una balla clamorosa.
Ma soprattutto è una istituzione che agisce nell’interesse del sistema bancario e non dei popoli. Avendo tolto la Sovranità Monetaria agli Stati Nazionali, utilizza l’arma monetaria per imporre le politiche dei Poteri Forti finanziari e del World Economic Forum. Ne sono un esempio lampante i prestiti del PNRR, la cui destinazione d’uso è deciso e imposto dall’Unione Europea.
Il Parlamento Europeo è una istituzione depotenziata perché i parlamentari europei non hanno diritto di proporre delle leggi e quindi, pur essendo eletti attraverso un processo di elezioni democratiche, non hanno il potere di imporre le istanze dei propri elettori.
Tutto è strutturato e programmato perché i prestiti che vengono erogati agli Stati Membri siano restituiti con i dovuti interessi. Se uno stato è in difficoltà scattano ulteriori prestiti, fino all’intervento della Troika. Ne abbiamo avuto un esempio con la crisi della Grecia dove la Troika (Commissione Europea, BCE e FMI) ha imposto una serie di direttive che hanno ridotto la Grecia ad uno stato di povertà post bellica.
Ancora più preoccupante è l’imminente introduzione dell’Euro Digitale, che sarà una moneta programmabile sotto il controllo totale della BCE. Ciò implica che non saremo più liberi di spendere i nostri soldi a nostra utilità e piacimento e che la nostra privacy sarà violata pesantemente, in quanto la BCE controllerà tutti i nostri dati digitali, i nostri acquisti e i trasferimenti di denaro.
Vi invito anche a vedere l’intervista delle rete televisiva Byoblu fatta alla scrittrice Lidia Sella, che fa una disamina spietata dell’Unione Europea che conferma tutto quelle che ho cercato di illustrare in questo articolo.
Alla luce di queste considerazioni, le imminenti elezioni europee di giugno 2024 sono una sorta di presa in giro, in quanto il Parlamento Europeo è un organismo depotenziato e, in un certo senso sapientemente manipolato, e non è in grado di legiferare liberamente, ma solo di portare avanti le strategie proposte dalla Commissione Europea. Il nostro voto quindi conta ben poco.
Questo non significa che è inutile votare, anzi è importante, direi quasi determinante, votare quei partiti che vogliono riappropriarsi delle sovranità nazionali ed in particolare di quella monetaria; quei partiti che vogliono modificare drasticamente il funzionamento dell’Unione Europea, che ha ragione di esistere solo se opera nell’interesse dei cittadini.
Quei partiti che dichiarano ripetutamente di voler cambiare l’Europa, ma che in passato hanno votato tutti i provvedimenti discutibili che ci sono stati imposti sono poco credibili. È necessario un forte segnale di discontinuità da parte degli elettori. Tantomeno credibili sono quei partiti che chiedono più Europa e sono finanziati da Soros!
L’Unione Europea può essere utile solo se restituisce agli Stati la Sovranità Monetaria, solo se adotta una strategia geopolitica indipendente dagli USA, tendente a ridurre i costi dell’approvvigionamento energetico, solo se evita in tutti i modi la possibilità di conflitti militari, e solo se riduce l’enorme potere che è sato trasferito dagli Stati Nazionali alla leadership europea, formata da personaggi non eletti e che non rispecchiano affatto la volontà popolare.