Italia – Colonia USA/Europa

Colonia Italia

Ormai sono convinto, l’Italia non ha più una propria sovranità, non è più in grado di decidere le sorti della propria economia e del proprio futuro.

Grazie ad una classe politica da cestinare, il paese è stato messo in mano al potere finanziario ed al potere sovrannazionale; le direttive arrivano dagli USA, dall’Europa e dalla NATO. In realtà, chi guida i giochi sono sostanzialmente gli USA e il potere finanziario anglosassone; l’Europa e la NATO sono saldamente sotto il controllo degli USA.

In un Post precedente abbiamo visto come esiste una Élite di Potere che si è infiltrata in tutte le istituzioni ed è in grado di controllare tutti i settori della vita politica, economica e sociale ed è in grado di condizionare le scelte di tutti i governi. Questa élite, che finora lavorava segretamente dietro le quinte, sta venendo allo scoperto e sta usando il World Economic Forum come il braccio esecutivo dei suoi programmi egemonici.

In un altro Post abbiamo visto come dal dopoguerra l’Italia sia presidiata militarmente da forze militari USA e NATO.

Questi ultimi due anni abbiamo avuto una dimostrazione di come tutte le decisioni prese in Italia arrivano dall’estero, senza essere messe minimamente in discussione.

Per la pandemia da Covid-19

  • abbiamo eseguito ciecamente le direttive, alquanto discutibili, che ci arrivavano dall’OMS, tra cui l’incredibile protocollo della vigile attesa;
  • abbiamo imposto il lockdown, mettendo in difficoltà interi settori economici;
  • abbiamo imposto la vaccinazione in modo incostituzionale ed alcune sentenze recenti hanno dato ragione a chi si è appellato alla magistratura;
  • molti medici dissenzienti sono stati radiati dall’ordine ed anche in questo caso molti sono stati reintegrati dalla magistratura;
  • abbiamo ostacolato e ridicolizzato i medici dissenzienti che avevano trovato il modo di curare il Covid;
  • abbiamo demonizzato farmaci validi per la cura del Covid;
  • è stata usata la forza per impedire dimostrazioni contro il Green Pass;
  • sono state ignorate tutte le ricerche e gli allarmi che arrivavano dal mondo scientifico, tra cui anche quelle di alcuni premi Nobel;
  • nonostante fosse un vaccino sperimentale, non è stata fatta nessuna ricerca o studio articolato per verificare l’effettiva validità dei vaccini;
  • si è sempre cercato di minimizzare l’enorme numero di effetti avversi, anche mortali;
  • è stato fatto un uso sistematico dei mezzi di comunicazione “obbligati” a supportare l’azione di Governo.

Per la guerra in Ucraina

  • abbiamo adottato le sanzioni contro la Russia, volute dagli USA. Sanzioni estremamente punitive, mai adottate in precedenza, dimenticando che le precedenti sanzioni già applicate alla Russia ci avevano provocato un rilevante danno economico;
  • sono state inviate armi all’Ucraina, nonostante la nostra costituzione ripudi la guerra;
  • abbiamo aumentato le spesa militare al 2% del PIL, come richiesto dalla NATO. Siamo passati da circa 25 a circa 38 miliardi annui, nonostante il nostro paese non sia in una situazione economica florida;
  • è stata attuata un’opera di demonizzazione etnica contro i russi: bloccati i conti correnti di cittadini russi; rimossi corsi di professori universitari russi; sospesi accordi di collaborazione con la Russia; licenziato il direttore d’orchestra russo della Scala; bloccati tutti i canali internet di accesso alle notizie provenienti dalla Russia; ecc. 

Tutto ciò non è successo solo in Italia, ma in tutti i paesi del mondo occidentale e anglosassone, segno evidente che c’è stata una regia. Qualcuno dava gli ordini e tutti gli Stati eseguivano. Tutte le forze politiche dell’arco parlamentare hanno aderito a queste decisioni, non c’è stata nessuna opposizione, tranne uno sparuto gruppo di parlamentari del Gruppo Misto che non hanno un partito di appartenenza.

L’Italia è una Colonia

L’Italia ha iniziato a diventare una colonia degli Stati Uniti subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il Trattato di Pace ci ha imposto una limitazione alla forza militare e a ospitare truppe americane; alcuni articoli del Trattato di Pace sono ancora segretati e non se ne conosce la natura. La stessa sorte è toccata all’altro paese sconfitto, la Germania. La Germania e l’Italia sono i due paesi dove sono maggiormente presenti le truppe americane dislocate in Europa, inclusi gli armamenti atomici.

Quando qualcuno ha cercato di divincolarsi dallo stretto controllo anglosassone, non solo militare, ma anche geopolitico, ha fatto una brutta fine e l’Italia è stata rimessa di nuovo in riga.

Stiamo parlando di Enrico Mattei, morto in un misterioso incidente aero. Si sospettò di un sabotaggio, ci furono inchieste e processi, con scomparsa di prove e ritrattazione di testimoni oculari, ma non si arrivò a nessuna conclusione. Mattei con i suoi accordi sul petrolio con i paesi arabi stava compromettendo i lauti guadagni delle compagnie petrolifere americane ed inglesi.  

L’attentato ad Aldo Moro è diventato il mistero dei misteri, nonostante numerosi processi e indagini parlamentari non si è giunti a nessuna conclusione, molti documenti sono ancora segretati per decine di anni. Evidentemente non si è voluta dire la verità. Moro con la sua politica di amicizia con i paesi del Mediterraneo e con il mondo arabo stava destabilizzando l’assetto geopolitico, dando fastidio a Stati Uniti, Inghilterra e Francia.

Bettino Craxi ebbe sorte migliore, nel senso che non fu assassinato, ma venne giustiziato giuridicamente con numerosi avvisi di garanzia per finanziamento illecito del partito, cosa che facevano tutti i partiti, come disse Craxi in una sua accorata autodifesa. Venne inoltre impostata una vera campagna popolare contro di lui da attivisti politici. In vista di un probabile arresto, Craxi si rifugiò in Tunisia dove morì in esilio. Craxi si era permesso di ostacolare l’arresto dei terroristi arabi nel famoso episodio della Crisi di Sigonella. Gli americani avevano costretto un aereo che trasportava i terroristi ad atterrare a Sigonella ed avevano circondato l’aero, i carabinieri circondarono a loro volta gli americani. Gli americani non avevano informato Craxi dell’operazione, ma soprattutto Craxi voleva un regolare processo in Italia, dato che i terroristi avevano dirottato e sequestrato la nave Achille Lauro. L’episodio fu un vero affronto per gli americani.

Perdita delle Sovranità

Con la morte di Moro inizia la colonizzazione dell’Italia che non è più solo militare, ma si estende a tutti gli atri aspetti della vita economica. Nel corso degli anni è stata applicata una strategia distruttiva, sembrerebbe studiata a tavolino nei minimi dettagli, che a forza di leggi, decreti leggi, accordi internazionali, colpi di mano, ha fatto perdere all’Italia tutte le proprie sovranità, andando contro la Costituzione e mettendo il paese in balia dei mercati finanziari e dei poteri sovrannazionali.

SOVRANITÀ MILITARE

Abbiamo già accennato che la sovranità militare è stata fortemente compromessa per aver perso la Seconda Guerra Mondiale e questo trend è continuato nel tempo e con l’ingresso dell’Italia nella NATO. La presenza sul territorio italiano di militari americani è arrivata a circa 12.000 unità e le basi e postazioni militari USA e NATO sono oltre 110. Il territorio Italiano è strategico per gli USA ed è usato come un trampolino di lancio per operazioni militari nel Mediterraneo e Medio Oriente.

In queste basi sono dislocate armi, comprese armi nucleari, sistemi di trasmissione satellitare, basi navali, flotte aeree. Tutto viene giustificato come sistema di difesa, ma è da queste basi che partono gli attacchi per le guerre volute dagli USA.

Non abbiamo voluto le centrali a energia atomica, ma teniamo armi atomiche.

Siamo un paese la cui Costituzione ripudia la guerra, ma ci siamo dotati di basi con armi atomiche, sottomarini, che sono tipiche armi di attacco, e praticamente siamo entrati in guerra contro la Russia fornendo armi all’Ucraina.

I nostri Governi ubbidiscono senza esitare alle richieste della NATO che ci coinvolgono in numerose esercitazioni militari nelle aree adiacenti alla Russia. Inviamo truppe, armi ed aerei in costose missioni all’estero e recentemente abbiamo aumentato la spesa militare al 2% del PIL. Non si può proprio dire che siamo un paese pacifico.

Consiglio di vedere anche i precedenti post: NATO e spese militari, A cosa serve l NATO.

SOVRANITÀ MONETARIA

Questo è il capitolo più dolente perché è la fonte principale dei nostri problemi economici. Dopo la morte di Aldo Moro il nostro sistema politico si è completamente piegato alle direttive che (occultamente) ci arrivavano dall’estero ed è stata messa in atto una vera e propria strategia per ridurre l’Italia ad una condizione di sudditanza. Segue una lista cronologica degli avvenimenti che hanno contribuito a ridurre l’Italia ad uno status di sudditanza.

  • 1981 – Divorzio Tesoro – Banca d’Italia – Nel 1981 fu realizzato il famoso divorzio tra Ministero del Tesoro (Ministro Andreatta, Governo Forlani) e la Banca d’Italia (Governatore Ciampi) con cui la Banca d’Italia assumeva una sua autonomia e non era più obbligata a comprare Titoli di Stati invenduti e cessava di essere il prestatore di ultima istanza. L’accordo fu realizzato con un semplice scambio epistolare evitando il coinvolgimento del Parlamento. Questo atto ha provocato, nel corso dei decenni, una decisa crescita dei tassi di interesse e di aumento artificioso del debito pubblico italiano e anche una esposizione agli attacchi speculativi dei mercati finanziari;
  • 1992 – Completa autonomia della Banca d’Italia – Nel 1992, il 7 febbraio, venne concesso alla Banca d’Italia, con la legge n.82, la possibilità di variare il tasso di sconto senza concordarlo con il Ministero del Tesoro. Nello stesso giorno venne anche firmato il Trattato di Maastricht con cui l’Italia rinunciava alla sua Sovranità Monetaria.
  • 1992 -Privatizzazione delle Banche di Interesse Nazionale – Apertura a capitale straniero – Nel 1992 le tre Banche di Interesse Nazionale, la Banca Commerciale Italiana, il Banco di Roma, il Credito Italiano, che facevano capo all’IRI, furono trasformate in S.p.A., con la legge Amato, in pratica diventavano private le banche che possedevano azioni della Banca d’Italia. Il risultato è che ora queste banche vedono una larga presenza di quote in mano a società finanziarie straniere; la conseguenza è che la Banca d’Italia è sotto il controllo straniero.
  • 1992 – Privatizzazione delle aziende di Stato – Nel 1992 inizia il capitolo della privatizzazione delle aziende di Stato. Nel 1992 Mario Draghi illustra il programma di privatizzazioni sul panfilo Britannia ad investitori stranieri e nel 1993 viene messo a capo del Comitato per le Privatizzazioni che guiderà per tutti gli anni delle privatizzazioni.
  • 1999 – Ingresso in Europa – Introduzione dell’Euro – Nel 1999 entra in funzione il Trattato di Maastricht e l’Italia entra nel Sistema Monetario Europeo per i pagamenti internazionali e nel 2002 iniziano a circolare le prime banconote in Euro. Con l’Euro la politica monetaria è fatta dalla Banca Centrale Europea e l’Italia si trova ingabbiata in un sistema a cambi fissi, con l’impossibilità di usare la svalutazione competitiva della moneta, che in passato aveva contribuito alla forte crescita economica dell’Italia fino a farla diventare la quinta potenza economica mondiale.
  • 2005 – Rinnovato il contratto con Banca d’Italia – A dicembre del 2005 il Governo non disdice il contratto tra Stato e Banca d’Italia per i Servizi di Tesoreria, che prevedeva 5 anni di preavviso, per cui il contratto è stato prorogato per altri 20 anni, fino al 2030. La Banca d’Italia è il tesoriere dello Stato: paga per conto delle Amministrazioni dello Stato e incassa le somme dovute allo Stato.
  • 2006 – Lo Stato esce dal controllo della Banca d’Italia – Il 16-12-2006 viene modificato lo Statuto della Banca d’Italia, che fino ad allora prevedeva la partecipazione maggioritaria di enti pubblici italiani al capitale della Banca d’Italia (decreto del governo Prodi, sotto la Presidenza di Napolitano). Il vecchio Statuto diceva che “…In ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale della Banca da parte di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici.” Il nuovo Statuto rimuove completamente questa limitazione per cui le quote della Banca d’Italia possono essere acquistate da chiunque, aprendo la strada alla finanza privata speculativa. La “brillante” idea di mettere la Banca d’Italia completamente in mano private va attribuita a chi governava nel 2006: Romano Prodi, capo del Governo, Tommaso Padoa Schioppa, Ministro dell’Economia, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica e Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia.
  • 2006 – Banca d’Italia – Banca di Diritto Pubblico – Nel 2006 la Corte di Cassazione si esprime su una controversia legale in cui un Giudice di Pace di Lecce aveva condannato la Banca d’Italia a corrispondere ad un cittadino una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno derivante dalla sottrazione del reddito di signoraggio. Con la sentenza n. 16751 del 21 luglio 2006 la Cassazione ha dato torto al cittadino e al giudice di pace e venne ribadito che la Banca d’Italia non è una società per azioni di diritto privato, bensì un istituto di Diritto Pubblico perché ha regole diverse dalle Società per Azioni. Ciò è formalmente vero, ma rimane il fatto che la Banca d’Italia ha un consiglio di amministrazione in mano alla finanza privata e soprattutto alla finanza internazionale. Facendo passare la Banca d’Italia per un ente di Diritto Pubblico si fa subdolamente credere a noi cittadini che sia un istituto pubblico, ovvero dello Stato, mentre è in mano a banche private.
  • 2007 – Firma del Trattato di Lisbona. – Il 13 dicembre 2007 venne firmato a Lisbona il Trattato Internazionale che istituì la Comunità Europea, per l’Italia firmò Romano Prodi. Il processo democratico per istituire uno Statuto Europeo era fallito per il “NO” ai referendum in Francia ed in Olanda, che avrebbe potuto estendersi ad altri paesi. La Costituzione Europea avrebbe dovuto avere la ratifica dei parlamenti nazionali e quindi essere sottoposta a referendum. Il Trattato di Lisbona fu il risultato di un escamotage per evitare la Costituzione Europea e i referendum, in tal modo si firmava un Trattato Internazionale senza porlo all’approvazione dei cittadini. Tra l’altro, una Costituzione si può modificare, ma i Trattati Internazionali no, sono vincolanti. Con la firma del Trattato di Lisbona veniva confermata la cessione della Sovranità Monetaria alla Banca Centrale Europea, venivano ampliati i poteri del Parlamento Europeo e l’Italia rinunciava al potere di veto su molti temi, delegando quindi all’Unione Europea il potere di decidere quasi tutto.
  • 2014 – Rivalutazione delle quote della Banca d’Italia – Il Governo di Enrico Letta cadde il 14 febbraio 2014, ma il 29 gennaio 2104 aveva tempestivamente emanato una legge con la quale venivano rivalutate le quote di partecipazione al capitale sociale della Banca d’Italia. Le quote venivano rivalutate da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro, un regalo fatto alle banche private che detenevano il possesso delle quote. Fino al 2014 bastavano poche migliaia di euro per nazionalizzare la Banca d’Italia, oggi, grazie a Letta, lo Stato dovrebbe sborsare miliardi di euro.
    È probabile che tale mossa sia stata fatta per neutralizzare le richieste che allora venivano da Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle di nazionalizzare la Banca Centrale.
  • CONCLUSIONI – È sconcertante constatare che a distanza di anni, benché siano in molti a riconoscere che il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia sia stato un danno per l’economia italiana e abbia comportato una impennata del debito pubblico, non ci sia mai stato un tentativo di far tornare la Banca d’Italia sotto il controllo dello Stato, come è sconcertante non riconoscere che da quando siamo entrati in Europa e in un sistema a cambi fissi l’economia del paese è in un continuo declino e non viene fatto niente per invertire la rotta.
    Ma ancora più sconcertante è constatare che tutti i personaggi che hanno contribuito a far perdere completamente la sovranità monetaria all’Italia siano stati tutti premiati con altissime cariche istituzionali a livello nazionale e internazionale.

SOVRANITÀ LEGISLATIVA

Con l’ingresso nell’Unione Europea si è persa gran parte della Sovranità Legislativa. Il Parlamento Europeo può emanare dei Regolamenti Europei, che sono atti legislativi vincolanti per tutti i paesi e Direttive Europee, che sono atti legislativi che stabiliscono degli obiettivi. Le Direttive Europee devono essere recepite da ogni Stato membro e trasformate in leggi nazionali.

In presenza di una legge nazionale che contrasti con una norma comunitaria, il giudice ordinario deve disapplicare la legge nazionale e applicare il diritto dell’Unione, senza porre quesiti di incostituzionalità. Gli atti comunitari prevalgono su quelli degli Stati membri, sia per quelli preesistenti all’approvazione della norma comunitaria che per quelli emanati successivamente.

Le decisioni veramente importanti che riguardano l’economia non sono prese dal Parlamento Europeo, ma dalla Commissione Europea o dalla Banca Centrale Europea. In un certo senso il Parlamento Europeo ha un ruolo subordinato, le decisioni importanti NON sono prese da un Parlamento eletto, ma da leaders non eletti, ma nominati, che si riuniscono e decidono a porte chiuse.

Per questo motivo il Parlamento Europeo si limita ad esercitare un ruolo di burocrate, su temi e decisioni che potrebbero essere prese a livello nazionale e che spesso rasentano il ridicolo come la dimensione delle banane o la forma dei cetrioli. Queste decisioni tendono spesso a favorire altri paesi e sono contrarie all’interesse nazionale.

Spesso ci troviamo di fronte alla burocrazia europea che si somma alla burocrazia italiana e il risultato è una normativa assurda che in alcuni settori rende difficile la vita e l’operatività delle aziende.

SOVRANITÀ SANITARIA

Abbiamo scoperto in questi due anni di pandemia che le direttive sanitarie ci arrivano tutte dall’estero, da enti come l’OMS, l’EMA, l’FDA e che vengono poi recepite a livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Agenzia Italiana del Farmaco e dal Ministero della Salute. Alcune di queste organizzazioni sono finanziate dalle Case Farmaceutiche e vivono in un eterno e volutamente ignorato conflitto di interessi. Le stesse Casse Farmaceutiche finanziano abbondantemente la sanità anche in Italia.

Abbiamo visto come nella pandemia ci sono stati imposti protocolli di cura molto discutibili e vaccini sperimentali e sono stati ostacolati, derisi, allontanati tutti coloro che dissentivano dai protocolli ufficiali e dalle imposizioni vaccinali.

La voce di tali organismi internazionali ha avuto un peso molto più grande delle numerose fonti scientifiche che mettevano in guardia sui protocolli adottati, sui vaccini sperimentali e sui pericoli derivanti da tecniche mRNA non ancora sufficientemente sperimentate.

I dati ormai inconfutabili sui numerosi effetti avversi stanno dimostrando che ci sono state delle forzature nell’introduzione dei vaccini e deliberatamente sono stati ignorati tutti i segnali di pericolo che arrivavano dal mondo medico e scientifico.

In questi due anni, la magistratura non ha avuto il coraggio di intervenire, ma ora che la verità sta emergendo qualche magistrato coraggioso ed onesto comincia a prendere posizione. La magistratura ha cominciato ad emettere varie sentenze, per il momento solo a favore di chi è stato danneggiato dall’obbligo vaccinale. Ancora non si è arrivati alla condanna di case farmaceutiche o di chi ha preso decisioni di vertice, ma esistono vari ricorsi in giudizio a livello internazionale per crimini contro l’umanità, sia per chi ha sviluppato tali virus in laboratorio, che per chi ha prodotto vaccini non sperimentati, che per chi ha deciso di autorizzarne la vendita. Il percorso è lungo vedremo come si svilupperà.

Credo che questo sia un punto critico perché se è vero quello che sostengono le teorie complottiste e cioè che l’Élite di Potere intende controllare e ridurre la popolazione attraverso l’uso dei vaccini, si scatenerà una guerra senza tregua tra l’Élite di Potere e tutte le istituzioni “sane”.  

SOVRANITÀ ALIMENTARE (pesca, agricoltura) 

Già prima della istituzione dell’Unione Europea l’agricoltura ha iniziato ad avere una gestione europea con le regole del PAC (Politica Agricola Comune) e ciò ha comportato grosse limitazioni alla libertà imprenditoriale degli agricoltori. A partire dal 1984 furono introdotte restrizioni alla produzione di latte, tabacco, zucchero, pomodoro, ecc.

Le regole della produzione agricola vengono decise a livello europeo e non sempre sono favorevoli all’Italia. Grazie a queste regole si è notevolmente ridotta la produzione di mais, grano duro, tabacco, barbabietola, agrumi, con impatto anche sulle industrie di trasformazione.

Sono aumentati i vincoli ambientali e gli adempimenti burocratici per gli agricoltori, che sono stati costretti ad apportare importanti adeguamenti strutturali e a sopportare forti vincoli produttivi.

Questi regolamenti europei a volte favoriscono qualche altro Stato dell’Unione, ma a volte anche Stati esterni all’Unione, come ad esempio avviene per l’olio d’oliva che viene importato dal Nord Africa.

Stesso discorso vale per la pesca dove la Comunità Europea stabilisce i limiti di cattura di stock ittici per diversi tipi di pesce, le dimensioni minime e soprattutto sono enormemente aumentati gli obblighi burocratici.

La redditività del settore pesca, già messo in difficoltà dalle regole comunitarie, ha subito un grosso colpo con l’aumento del costo del carburante, tanto che intere flotte di pescherecci sono ferme perché l’attività non è più redditizia.

L’Unione Europea procede imperterrita sul tema della burocrazia, delle limitazioni a tutale dell’ambiente, del cambiamento climatico e delle sanzioni alla Russia, mettendo sempre più in difficoltà le aziende produttrici. I nostri burocrati europei sembrano ignorare che più le aziende sono in difficoltà più i nostri mercati saranno invasi da prodotti stranieri, che hanno costi di produzione molto più bassi. 

La Sovranità appartiene al Popolo

I nostri politici, nel corso degli anni hanno permesso che il nostro paese perdesse tutte le proprie sovranità, e addirittura i partiti di opposizione cosiddetti sovranisti sono trattati con supponenza e disprezzo, quasi fossero dei traditori. Nessuno però ci ha spiegato a fronte di quali miracolosi vantaggi dobbiamo perdere le nostre sovranità.

Da quando l’Europa ha preso le redini del nostro paese la situazione economica è notevolmente peggiorata: è aumentato il numero dei poveri, è aumentato il debito pubblico, l’economia ristagna, l’inflazione si sta avvicinando al 10% e la crisi energetica provocata dalle sanzioni alla Russia sta peggiorando interi comparti economici.

Il paese sta precipitando probabilmente nella peggiore crisi economica del dopo guerra. Nonostante tutto ciò non si intravedere nessuna azione politica per cercare di identificare le cause strutturali della crisi, ormai pluridecennale, e porvi rimedio.

Tutti i partiti dell’arco parlamentare si sono prodigati a dichiarare assoluta fedeltà al Patto Atlantico e all’Europa, sembra che questa sia la voce principale del loro programma elettorale. Nessuno prende in considerazione che proprio questa sudditanza verso l’estero potrebbe essere la causa di tutti i nostri problemi. 

Fuori dell’arco parlamentare stanno invece nascendo una serie di nuovi partiti, che alle prossime elezioni si propongono tutti con un programma di uscita dall’Europa, ripristino di una valuta nazionale, neutralità nella guerra contro la Russia, rispristino delle sovranità nazionali, rimozione del Green Pass e di qualsiasi obbligo vaccinale.

Da decenni il destino dell’Italia è deciso all’estero e implementato da una classe politica che frequenta i circoli del Potere Finanziario del Bilderberg, della Trilaterale, del World Economic Forum, ed è così che siamo diventai una Colonia ed abbiamo perse tutte le nostre sovranità.

Tutti i nostri politici hanno dimenticato che l’articolo 1 della nostra Costituzione dice:

Art.1 – L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Forse è arrivato il momento di dire basta al sogno europeo ed anche al sogno americano, che ora si stanno trasformando in incubi.

L’Europa ha dimenticato tutti i buoni propositi iniziali e si è trasformata in un esattore. Gestisce l’emissione monetaria, presta soldi agli stati membri e fa di tutto perché gli interessi vengano restituiti, imponendo i suoi programmi di governo a garanzia dei prestiti. Gli Stati Uniti da parte loro portano avanti i propri interessi geopolitici e con le sanzioni alla Russia ci stanno mettendo in enorme difficoltà. Sono riusciti a sostituirsi alla Russia come fornitore di Gas, facendocelo pagare molto di più, un bel business per loro, un po’ meno per noi.

Accedendo ai bilanci dello Stato, ho calcolato che negli ultimi 39 anni, dal 1980 al 2019, l’Italia ha speso circa 2.700 miliardi di Euro per interessi sul debito pubblico, circa 105.000 Euro a famiglia. Nonostante ciò, a giugno 2022 il debito pubblico italiano si attesta ancora a circa 2.760 miliardi di Euro.

QUANDO CI DECIDEREMO A USCIRE DA QUESTA TRAPPOLA E RIPRISTINARE LA NOSTRA SOVRANITÀ MONETARIA E ANCHE LE ALTRE SOVRANITÀ E SMETTERE DI ESSERE UNA COLONIA?

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