Il dopo Draghi

Il giorno dopo le dimissioni di Draghi sono successi due fatti molto significativi, che non sembrerebbero delle semplici coincidenze: 1- Christine Lagarde ha annunciato l’istituzione dello scudo anti Spread, varato dalla BCE; 2 – Gazprom, la società del gas russo nelle mani dello Stato, ha annunciato un aumento delle forniture di gas verso l’Italia.

Mario Draghi

Scudo anti-Spread

Il 21 luglio la BCE ha aumentato il tasso di interesse di mezzo punto, invece del previsto 0,25, per fronteggiare l’aumento dell’inflazione e contemporaneamente ha annunciato uno Scudo Anti-Spread chiamato TPI (Transmission Protection Instrument) con l’intento di tenere sotto controllo le impennate dei rendimenti dei titoli di Stato.

Lo strumento sembrerebbe essere studiato apposta per l’Italia, dato che il nostro paese è quello più indebitato e soggetto a speculazioni di mercato e all’aumento dello Spread, che fu una delle cause della caduta del Governo Berlusconi.

Sembrerebbe che la BCE abbia preso questa misura per aiutare l’Italia, almeno così ce la raccontano i mezzi di comunicazione mainstream. E invece, analizzando come verrà applicato, questo TPI risulterebbe essere una colossale trappola per l’Italia, simile alla trappola del MES (fondo salva stati), perché prevede l’intervento della Troika. Tutti ricordiamo in che condizioni è stata ridotta la Grecia dall’intervento della Troika.

Non è previsto nessun automatismo, sarà la BCE che deciderà in maniera “discrezionale” se e quando attivare lo scudo. Le condizioni per beneficiarne sono abbastanza simili alle condizioni del MES, anche se meno rigide.

Questo strumento permetterà al Consiglio Direttivo della BCE di avviare acquisti dei titoli di debito pubblico di un paese, potenzialmente illimitati, e con scadenza compresa tra uno e dieci anni, sulla base di una valutazione che comprende diversi criteri.

  1. Il paese interessato non deve essere sottoposto a una procedura per disavanzo;
  2. Il paese non deve essere sottoposto ad una procedura per squilibri macroeconomici eccessivi;
  3. Il debito pubblico del paese deve collocarsi su un percorso sostenibile, secondo una valutazione di sostenibilità fatta dalla Bce stessa, insieme alla Commissione europea, al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e al FMI.
  4. Il paese deve rispettare gli impegni presi con il PNRR e con la Commissione Europea nell’ambito del Semestre europeo.

Si tratta di condizioni severe, che non consentiranno a un paese “deviante” rispetto alle regole europee di finanza pubblica di usufruire dello scudo anti-Spread. È la stessa impostazione del MES, dove hanno creato due percorsi di accesso ai fondi, un percorso facilitato, quasi automatico per i paesi in regola con i conti (come la Germania) ed un percorso condizionato, dove i fondi vengono erogati solo se il paese accetta le condizioni imposte dalla Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale).

Nel TPI le condizioni di accesso sono molto più discrezionali, tanto che Lagarde non ha fatto mistero che “alcune componenti dello strumento è meglio tenerle riservate”.

In pratica l’Europa si è dotata di un ulteriore strumento ricattatorio con cui aiuta uno Stato in difficoltà solo se ubbidisce ciecamente alle regole che gli vengono imposte.

Dato che l’Italia ha ceduto tutte le sue sovranità all’Europa, a partire dalla Sovranità Monetaria, si è messa completamente nelle mani dei mercati che possono far salire o scendere lo Spread e nelle mani dell’Europa che ci impone quali leggi e provvedimenti adottare, non abbiamo via d’uscita.

I nostri politici lo hanno capito bene e si sono sottomessi a tali imposizioni, inclusi i partiti una volta euroscettici come Fratelli d’Italia e la Lega.

Draghi è stato imposto e nominato alla guida del Governo dimissionario per attuare i programmi suggeriti dall’Europa. Con le sue dimissioni l’Europa ha avuto il timore dell’ascesa al potere di un Governo di destra, con possibili ritorni di fiamma antieuropeisti. Il TPI è lo strumento giusto per ostacolare questa possibile minaccia.

La Russia apre i rubinetti del Gas per l’Italia

Il 26 luglio è stato raggiunto un accordo tra gli Stati UE per una “riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% questo inverno”. Lo scopo della riduzione della domanda di gas è quello di risparmiare prima dell’inverno per prepararsi a possibili interruzioni delle forniture di gas dalla Russia.

Un provvedimento del genere non fa altro che danneggiare ulteriormente la nostra economia già traballante, e danneggiare l’economia dell’intera Europa. Vari Stati erano contrari a questo provvedimento, ma alla fine, misteriosamente, il provvedimento è passato.

Mi chiedo da chi siamo governati, non c’è nessun Governo Europeo ad eccezione dell’ungherese Orbán, che ha il coraggio di aprire gli occhi e dire agli USA – “ORA BASTA”! Non ci vuole molto a capire che questa guerra è una guerra degli USA contro la Russia e non della Russia contro l’Ucraina. Gli USA, da sempre, hanno cercato di impedire che la Russia si unisse all’Europa, sono loro che hanno manipolato, preparato ed armato l’Ucraina negli ultimi 10 anni. Questa guerra tutela gli interessi geopolitici degli USA, ma danneggia l’economia dell’Europa.

Contemporaneamente allo scudo anti Spread, la Russia ha annunciato a sorpresa l’apertura dei rubinetti del GAS per l’Italia.

Sembrerebbe un segnale di amicizia per i partiti italiani in vista delle imminenti elezioni e della formazione di un nuovo Governo.

Gazprom

Il giorno 21 luglio c’è stato questo comunicato dell’ANSA:

(ANSA) – ROMA, 21 LUG – Tornano ad aumentare le forniture del gas dalla Russia verso l’Italia, con una crescita rispetto al giorno precedente del 71,4%.
A comunicare il cambiamento del flusso è l’ENI sul proprio sito
.

“Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi – afferma la società energetica italiana – Eni si riserva di comunicare eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom”. (ANSA).

Questo annuncio amichevole da parte della Russia si contrappone al comunicato della BCE sullo scudo anti Spread. Con lo scudo, apparentemente la BCE dichiara di voler aiutare l’Italia, ma al tempo stesso lo scudo è una minaccia per l’Italia perché prevede l’intervento della Troika.

Personalmente, interpreto questo scudo anti Spread come una sorta di avvertimento per il futuro Governo, ovvero il messaggio potrebbe essere questo: “Cara Italia, se non segui alla lettera le direttive europee, il mercato ti punirà facendo aumentare le Spread, e la BCE ti aiuterà, ma sarai commissariata e dovrai subire le imposizioni della Troika!

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