World Economic Forum

World Economic Forum – Origini e Missione

Per quale motivo è nato il World Economic Forum ? Ripercorriamo in breve le sue origini e cosa sta cercando di fare. Fino a qualche anno si parlava del World Economic Forum (WEF) solo in occasione del Congresso di Davos, località sciistica della Svizzera, dove ogni anno si riuniscono i potenti del Mondo per confrontarsi su temi importanti del dibattito mondiale come conflitti, crisi economiche, povertà e problemi ambientali.

World Economic Forum

Mi sembrava fosse uno dei vari eventi internazionali di confronto dialettico, come il Forum di Cernobbio, organizzato dal Gruppo Ambrosetti.

Quando Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, ha pubblicato il libro sulla Quarta Rivoluzione Industriale “The Fourth Industrial Revolution” (2016) e soprattutto quello sul Grande Reset “Covid-19: The Great RESET” (2020) è cominciato ad essere evidente che il World Economic Forum non fosse un organismo indipendente, ma legato alla Élite di Potere.

A questo punto ho voluto approfondire chi fosse Schwab e come fosse riuscito a far diventare il World Economic Forum una organizzazione così importante.

Le Origini

Il Wold Economic Forum nasce in Svizzera, nel 1971, per iniziativa di Klaus Schwab, un ingegnere tedesco. In origine nasce come una ONG e si chiamava European Management Forum, poi, nel 1987 fu cambiato il nome in World Economic Forum

Alla prima riunione del 1971 parteciparono 440 importanti personaggi di 31 nazioni, un successo inaspettato e impensabile per uno sconosciuto Schwab. Ma dietro Schwab c’era lo zampino di Henry Kissinger, fedele consulente e servitore di David Rockefeller.

Schwab - Kissinger
Amicizia tra Kissinger e Schwab

Henry Kissinger si era laureato all’Università di Harvard; dopo la laurea aveva collaborato con la stessa Università fino a diventarne professore. Kissinger iniziò la sua brillante carriera facendosi conoscere per i suoi studi sulle strategie internazionali e la politica estera. Per le sue capacità, fu notato da Nelson Rockefeller ed introdotto nei circoli del potere, fino a diventare il consulente e portavoce della politica internazionale degli Stati Uniti. Negli anni successivi Kissinger iniziò a frequentare, prima sporadicamente e poi assiduamente, le riunioni dei circoli del potere, in particolare il Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale.

Klaus Schwab, oltre ad essersi laureato all’Università di Friburgo, frequentò anche un Master in Public Administration presso l’Università di Harvard e molto probabilmente fu in questo periodo che ebbe occasione di conoscere e frequentare Henry Kissinger.

In quel periodo il Deep State americano, dietro l’iniziativa di David Rockefeller, era impegnato a creare organizzazioni segrete internazionali, asservite alla Élite di Potere. Possiamo citare l’Aspen Institute (1949), il Gruppo Bilderberg (1954), il Club di Roma (1968), la Commissione Trilaterale (1973), il Gruppo dei 30 (1978).

È molto probabile che sia stata proprio di Kissinger l’idea di creare un Forum di Management Internazionale, come parte della strategia americana per condizionare ed indirizzare i quadri dirigenti dei paesi europei. Ed è anche molto probabile che Kissinger e Rockefeller abbiano affidato a Klaus Schwab questo compito.

Come vedremo più in dettaglio in un prossimo Post, Klaus Schwab, nel 1992, fondò una scuola per giovani leaders la Young Global Leaders School, da cui sono usciti personaggi che hanno fatto una brillante quanto rapida carriera politica, come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Tony Blair, Emmanuel Macron e tanti altri.

Sempre Klaus Schwab, nel 2012 ha creato una nuova organizzazione, affiliata al World Economic Forum, chiamata Global Shapers. Si tratta di una imponente organizzazione, che oggi conta circa 15.000 giovani e ambiziosi manager, che ha il compito di promuovere le idee ed i programmi del World Economic Forum.

Gli Infiltrati

Lo stesso Klaus Schwab si vanta pubblicamente di avere sue persone ai vertici della politica e delle istituzioni di tutto il mondo.

È ormai diventato evidente che attraverso la scuola dei Young Global Leaders e dei Global Shapers, Schwab è riuscito, già negli anni ’90, a generare una sua classe politica e ad inserirla in tutti i Governi e le Istituzioni, in modo da influenzarne le decisioni.

Tutto ciò è stato realizzato con uno sforzo economico non indifferente. Ogni anno, il World Economic Forum spende circa 300 milioni di euro (dati di bilancio), che vengono finanziati dalle principali aziende multinazionali del mondo. Si tratta di quasi 900 grandi aziende che vengono definite Partners del World Economic Forum.

Certamente queste 900 aziende non finanziano queste attività perché intendono fare una opera buona e hanno a cuore le sorti del mondo; questi finanziamenti vanno intesi come un investimento da cui poter ottenere un tornaconto.

Stakeholder Capitalism

Klaus Schwab propone un nuovo tipo di capitalismo, propone di passare dallo Shareholders Capitalism, ovvero capitalismo basato sul profitto degli Shareholders (azionisti) ad uno Stakeholder Capitalism, ovvero un capitalismo in cui le grandi aziende si preoccupano anche delle sfide sociali e ambientali.

Contrapposto allo Shareholders Capitalism, che mira ad accrescere il valore dell’investimento dell’azionista, questa forma di capitalismo privilegia gli interessi diretti degli Stakeholder, ovvero di tutto ciò che si relaziona e ruota intorno alle aziende, come ad esempio i dipendenti, i clienti, i fornitori, l’impatto ambientale.

Stakeholder è un termine creato apposta per confondere le idee, in modo da poter assumere qualsiasi significato. In pratica i capi delle grandi aziende non dovrebbero fare solo gli interessi degli azionisti, ma tenere in considerazione l’andamento delle economie nazionali, le priorità della società civile e la gestione del bene comune globale.

Ma chi è che decide quali siano le regole a cui devono attenersi queste grandi aziende? Ovviamente il World Economic Forum, di cui le aziende stesse sono partners.

In pratica, le 900 aziende, che finanziano le attività del World Economic Forum, intendono essere 900 Stakeholders company, che prendono in mano le sorti del mondo e sembrerebbe si vogliano porre non a fianco degli Stati Sovrani, ma al di sopra, togliendo agli Stati ogni parvenza di sovranità ancora rimasta.

In pratica queste 900 aziende, che si riuniscono ogni anno a Davos, intendono assumere la guida economica e sociale del mondo occidentale al di sopra degli Stati e dei Governi nazionali. Sembra tanto un ulteriore passo avanti verso la realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale, tanto voluto dal Deep State.

Mi sembra ormai evidente che il World Economic Forum sia diventato il braccio esecutivo del Potere Finanziario e delle Multinazionali (in altre parole della Élite di Potere) ed è ormai molto avanti nella realizzazione dei suoi programmi.

Continuo a credere che tutto ciò sia finalizzato alla introduzione di un nuovo Sistema Monetario, dato che l’attuale Sistema Monetario della Moneta a Debito non è più sostenibile, come dichiarato dalle stesse Banche Centrali nel meeting del 2019 a Jackson Hole nel Wyoming.  Questo, a mio parere, è l’unico grande obiettivo finale; l’Élite di Potere vuole continuare a mantenere, a qualsiasi costo, il privilegio della emissione monetaria

WEF = Governo Ombra

Il World Economic Forum sta assumendo, di fatto, le sembianze di un Governo Ombra internazionale. Klaus Schwab viene considerato, a livello internazionale, alla stregua di un capo di Stato.

A fine anno del 2021, Schwab ha incontrato i Ministri degli Esteri e capi di Governo Europei, per stabilire dei rapporti di collaborazione. Il 22 novembre 2021 è venuto a Roma a trovare Mario Draghi ed è stato ricevuto a palazzo Chigi come un capo di Stato e per l’occasione è stato pubblicato un comunicato stampa dell’incontro (questo link funzionava – ora invece non viene consentito l’accesso a questa informazione che evidentemente vogliono rimuovere).

Il 5 maggio 2022 Schwab si è incontrato con Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU, con cui ha firmato un accordo di partnership strategica per accelerare l’Agenda 2030. L’Agenda 2030 è un piano programmatico dell’ONU che, stando alle dichiarazioni ufficiali, è abbastanza simile alle proposte del World Economic Forum. Il che significa che l’ONU è d’accordo nel dare potere alle grandi aziende multinazionali.

Nell’Agenda 2030 si parla di tanti buoni propositi come:

  Sconfiggere la povertà e la fame;
  Ridurre le disuguaglianze;
  Migliorare la Digitalizzazione;
  Migliorare Giustizia e Istruzione;
  Promuovere Parità di Genere;
  Vari obiettivi per Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico

Questi sono solo buoni propositi per ottenere il consenso ed il potere, ma dubito fortemente che saranno messi tutti in pratica, sono solo un pretesto per raggiungere altri obiettivi. 

Il paradosso è che si vogliono ridurre Disuguaglianze e Povertà dando potere alle stesse aziende e istituzioni nazionali e internazionali che hanno creato Disuguaglianze e Povertà.

Nel corso degli anni la classe politica, economica e finanziaria è riuscita a farci diventare più poveri; sono aumentati il numero dei poveri ed ora anche la classe media si sta impoverendo, mentre una fascia ristretta di ricchi si sta sempre più arricchendo.

C’è da chiedersi perché gli Stati Nazionali e l’ONU danno credito ad una istituzione privata come il World Economic Forum e intendono cedere buona parte del loro potere alle Stakeholders company (le 900 grandi società). Che disegno c’è dietro tutto ciò ? Visti i precedenti storici non c’è da aspettarsi niente di buono.

Il disegno del World Economic Forum è ormai abbastanza ben delineato. La Pandemia era l’occasione per introdurre il GRANDE RESET e cambiare tutto il sistema sociale ed economico, per ammissione dello stesso Klaus Schwab.

Ma i piani di Schwab e della Élite di Potere stanno avendo dei contraccolpi a causa di Putin e della Guerra in Ucraina. La guerra ha messo in evidenza la fragilità delle economie nazionali a causa del processo di globalizzazione ed inoltre si sta delineando una grossa crisi economica, sia per le sanzioni alla Russia, che per la crisi energetica, il rialzo dei tassi di interesse e le “folli” decisioni che arrivano dall’Europa su auto elettriche e riqualificazione energetica delle abitazioni. Questa crisi incombente non farà che aumentare il malcontento popolare con risultati imprevedibili.

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